Ho pagato la
prima rata della tassa rifiuti … se incontrassi il Sindaco mi piacerebbe
chiedergli come vengono spesi questi soldi …
Penso che ti risponderebbe volentieri, anzi, diciamo che il Sindaco e
l’assessore al bilancio, Giuseppe Ursino, hanno già dato questa risposta a
tutti con il bilancio 2018 che qualche giorno fa è stato approvato dal
Consiglio Comunale.
… e a
proposito della tassa rifiuti, cosa dice dunque il bilancio?
La Tari è in pratica una partita di giro: il costo a consuntivo del servizio di
pulizia strade e di raccolta dei rifiuti che il Comune paga all’impresa
concessionaria viene suddiviso fra gli utenti in base a coefficienti vari. Nel
2018 si è registrato un modesto aumento di alcune componenti di tale costo (in
parte correlata ad una maggiore quantità di rifiuti prodotti) ma rispetto ad
anni fa – prendiamo il 2015 come riferimento – la diminuzione resta notevole,
dell’ordine del 21% per le utenze domestiche.
… e di tutte
le altre tasse che paghiamo al Comune, cosa dice il bilancio?
In questi cinque anni di mandato le aliquote dei tributi e le tariffe dei
servizi sono rimaste invariate o, quando sono cambiate, lo sono state sempre e
solo in diminuzione. Il dato è oggettivo. Vuoi un calcolo preciso? Prendiamo ad
esempio i tributi che il cittadino cesanese versa (o versava) effettivamente
nelle casse comunali che sono l’IMU, la TARI, la TASI (questa l’abbiamo
dimenticata perchè è stata abolita da Renzi ma nel 2014, primo anno
dell’attuale mandato, c’era), l’addizionale comunale IRPEF che viene trattenuta
nelle buste paga, più altri tributi comunali come accertamenti e tasse su
pubblicità e pubbliche affissioni. Ebbene, sommando tutto, il totale era pari a
11 milioni e 586 mila euro nel 2014; nel 2018 il totale è stato pari a 9
milioni e 921 mila euro. Oltre 1 milione e 600 mila euro in meno (senza contare
la refezione scolastica che è fuori da questo conteggio dove pure ci sono state
riduzioni). Dividendo per il numero di abitanti si ottiene un valore pari a 416
euro di tributi pagati nel 2018 al Comune contro 486 euro nel 2014.
… va bene
che le tasse diminuiscano, però poi bisogna vedere quali servizi vengono dati
ai cittadini …
Sono assolutamente d’accordo che siano questi la cosa più importante. In questi
cinque anni l’attenzione principale è stata proprio quella di dare risposte ad
una serie di bisogni sociali che sono aumentati. Soprattutto sul versante delle
“fragilità” la comunità cesanese ha manifestato esigenze crescenti in quasi
tutti i comparti, dagli anziani non autosufficienti alle disabilità, alle
emergenze sulla casa, indigenze. Le politiche per l’infanzia e gli interventi
per la tutela dei minori hanno in particolare richiesto molta più attenzione.
In termini di bilancio l’effetto di tutte queste componenti dei servizi sociali
è stato vistoso: nel 2013 si spendevano circa 2,5 milioni di euro. Nel 2018 il
consuntivo della missione sociale è stato pari a 4.159.000 euro (senza contare
la contabilità con il piano di zona).
Anche in
altri settori sono state dedicate più risorse. Questo è avvenuto nel settore
dei trasporti pubblici, ad esempio (per le corse ATM si spendono oggi 250 mila
euro) ma anche per l’ordine pubblico, la sicurezza e la videosorveglianza dove
pure si spende di più (1 milione e 114 mila euro euro nel 2018; 921 mila euro
nel 2014).
… per alcuni servizi sociali, penso soprattutto ad asili nido e altri
servizi per le famiglie, mi risulta però che i cittadini rimborsano il Comune
pagando le quote di iscrizione, non è così?
Si, certo, tieni conto però che il Comune non recupera integralmente il costo
dei servizi cosiddetti “a domanda individuale” fra i quali, appunto,
la frequenza all’asilo nido comunale. In base all’ ISEE presentato si applicano
spesso tariffe ridotte per cui una parte dei costi, quella “non
recuperata” con gli utenti, resta in carico all’Ente e viene quindi
coperta con l’insieme delle entrate tributarie. In questo modo il Comune di
fatto sposta risorse dall’insieme della cittadinanza ai ceti meno abbienti
svolgendo in pratica una certa funzione redistributiva, ovvero fa politiche che
vanno nella riduzione di ridurre le distanze sociali. E’ un effetto che tende
ad essere sottovalutato, una funzione direi abbastanza “invisibile”
ai più che però ha un certo peso: in questi cinque anni il totale delle
riduzioni ISEE operate ha superato i 3 milioni di euro.
… per le
buche nelle strade e sui marciapiedi, cosa mi dici?
Intanto ti
sarai accorto che in questi mesi diverse strade sono state sistemate. Lo scorso
anno si è potuto fare poco perché c’erano in corso gli scavi per rifare il
sistema di illuminazione pubblica e portare la banda larga su tutto il
territorio comunale. Finiti questi lavori si sta recuperando anche in questa
direzione. Per il 2019 sono stanziate ulteriori spese per la manutenzione di
strade e marciapiedi per un minimo di 500 mila euro.
Quella di
dare la precedenza all’illuminazione pubblica è stata una scelta azzeccata?
Talvolta
nelle scelte bisogna avere la capacità di guardare lontano. Per rifare
l’impianto di illuminazione pubblica si sono spesi circa 2,2 milioni di euro ma
il beneficio per la comunità cesanese sarà su più fronti e per molti anni. In
primo luogo sull’ambiente perché la nuova tecnologia determina un abbattimento
delle emissioni di CO2 nell’ordine del 70% circa. Dobbiamo assolutamente
imparare a mettere l’impatto sull’ambiente in prima fila nei nostri
ragionamenti. C’è anche un risvolto in termini di servizi resi alla città:
oltre a dare un’illuminazione più efficace, il nuovo sistema sarà la
piattaforma su cui nei prossimi anni si potranno innestare molti dei servizi
che di solito vengono classificati sotto l’etichetta della “smart city”
(telecamere, punti wi fi, pannelli elettronici informativi, postazioni di
ricarica di auto elettriche, servizi di telesoccorso, ecc.)
Anche per le
scuole ci vorrebbero però investimenti … gli edifici scolastici sono tutti un
po’ datati …
In questi
cinque anni sono stati fatti diversi interventi … a conti fatti si sono spese
per manutenzioni straordinarie nelle scuole oltre un milione di euro. Nel
bilancio di previsione 2019 quella delle scuole è la prima voce a cui si presta
attenzione. Dobbiamo però sempre fare i conti con le risorse disponibili.
In che
senso?
Nel bilancio
di un comune ci sono spese correnti e spese in conto capitale. Le manutenzioni
straordinarie delle scuole così come delle strade, parchi, parcheggi, ecc.
rientrano in questa seconda categoria. Per affrontare spese in conto capitale
bisogna poter disporre di entrate della stessa natura come ad esempio quelle
che provengono dagli oneri che i costruttori pagano quando si costruiscono case
o si danno comunque corso ad interveti di ristrutturazione. Se non ci sono
entrate di questo tipo il Comune deve affrontare le manutenzioni e le altre
spese in conto capitale ricorrendo a nuovi mutui, oppure con avanzi derivanti
dalla gestione corrente.
E a Cesano
com’è la situazione?
In questi
cinque anni di mandato le entrate da oneri collegati all’attività edilizia sono
state molto poche, poco più di 1 milione e 700 mila euro. C’è stato un tempo in
cui i comuni “vivevano di rendita” perché si costruiva molto (troppo in alcuni
casi) e i bilanci quadravano facilmente grazie a questa voce che però ha alla
fine ha determinato come effetto collatorale molto consumo di suolo, risorsa
che per definizione è limitata. Oggi il contesto è diverso ma, a conti fatti,
in questi cinque anni, pur con qualche difficoltà un certo ammontare di
investimenti in opere pubbliche a Cesano è stato comunque realizzato. Per
scuole, parcheggi, illuminazione, strade, ecc. si sono comunque spesi in definitiva
oltre 10 milioni di euro.
Il Comune si
è dunque indebitato?
In realtà
no. Se confronti il debito attuale con quello di fine 2013 trovi che l’importo
è diminuito. Si sono certamente accesi nuovi mutui ma se ne sono anche
rimborsati molti e alla fine il saldo ha il segno meno.
Quindi,
fammi capire, dove sono stati presi i soldi per finanziare le opere pubbliche
di cui parli?
In alcuni
casi sono state trovate risorse partecipando e vincendo bandi. E’ il caso
dell’illuminazione pubblica dove con il bando Lumen Cesano si è aggiudicata
oltre 900 mila euro. Il resto è stato finanziato con avanzi della gestione
corrente. Qui bisogna secondo me riconoscere meriti in particolare
all’assessore al bilancio, Giuseppe Ursino, e a tutta la struttura
amministrativa del Comune. La filosofia che in questi anni ci è sempre stata
illustrata è semplice: razionalizzare la spesa per il funzionamento della
macchina comunale, ottenere risparmi dove possibile anche con i rinnovi degli
appalti e nel contempo reimpiegare le risorse risparmiate nei servizi per i
cittadini e negli investimenti, soprattutto quelli che poi generano risparmi
nei consumi (come è per l’illuminazione pubblica dove si è investito per
rifarla ma poi si risparmierà nella bolletta energetica).
Fammi capire
… mi stai dunque alla fine raccontando che sono state ridotte le tasse ma
nonostante questo sono stati aumentati i servizi per i cittadini, che sono
stati fatti investimenti nelle strutture per 10 milioni di euro senza che ci
sia stato “consumo di suolo” e facendo inoltre diminuire l’indebitamento …
cos’è? La quadratura del cerchio?
Capisco che
può sembrare un po’ forte ma … è così! La cosa è oggettiva. Se hai tempo di
guardare nei bilanci queste cose le puoi verificare. Sul sito comunale i
documenti sono tutti pubblicati.
Leggere i
bilanci? Non è che siano proprio di immediata comprensione …
Per questa
cosa ho provato pure io a dare un contributo in questi anni … nella sezione del
sito dove ci sono i bilanci trovi anche dei powerpoint di illustrazione … sono
denominati “il bilancio del mio comune”.
Inoltre,
quello che non trovi sul sito ma te lo posso girare è un powerpoint con il
confronto 2018/2014.
Un’ultima
cosa … se farete la piscina tutta questa “virtuosità” non rischia forse di
saltare?
No, perché
in realtà per il bilancio comunale la piscina è già “come se ci fosse”. Mi
spiego meglio. Il progetto di costruzione della piscina comunale, per come è
ora impostato (tutto diverso dalla precedente negativa esperienza), prevede il
pagamento di un “maxi canone” iniziale che il Comune dovrà pagare all’operatore
privato al momento della consegna “chiavi in mano”, cioè quando la piscina sarà
stata ultimata, collaudata e consegnata. Proprio per dimostrare che questa
futura spesa è tranquillamente assimilabile, adeguate quote annue sono già
caricate sul bilancio a partire dal 2018 e accantonate ad un’apposita riserva
vincolata.
Una cosa
ancora e poi ti lascio andare … ma il bilancio partecipativo? Non aveva vinto
il progetto per riqualificare piazza Giovanni XXIII?
Si certo, mi risulta che le cose stanno andando avanti anche se le procedure tecniche sono sempre piuttosto complesse nella pubblica amministrazione. I tecnici comunali hanno incontrato nuovamente il gruppo dei cittadini che aveva promosso il progetto per mettere a punto tutta una serie di dettagli. Mi dicono che il bando che affida la prima parte dei lavori, quelli più immediati, dovrebbe essere emanato a breve.